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martedì 31 luglio 2018

Ricordare Paolo

Con Loredana Lipperini, a Fahrenheit, Radio 3, venerdì 27 luglio:




(dopo il ricordo di Clara Sereni)



Con Stefano Corradino, nello speciale di RaiNews24, domenica 29 luglio:




(nostro intervento a partire dal minuto 23.04… ma prendetevi un po’ di tempo per guardare tutto lo speciale, se riuscite)



domenica 29 luglio 2018

5 anni

Il 29 luglio 2013, a Raqqa, in Siria, si perdevano le tracce di Padre Paolo Dall'Oglio.
Noi,come chiunque abbia avuto l'inestimabile fortuna d'incontrarlo, attendiamo sue notizie. E lo ricordiamo così:


Ci piacerebbe che il suo messaggio universale di dialogo e scambio tra diversità raggiungesse e toccasse il cuore di più persone possibili.
Perché è esattamente quello di cui il mondo ha bisogno in questo momento.

Perciò vi invitiamo a scoprirlo, magari approfittando delle parole di sua sorella Immacolata in un recente intervento su Rai 1:




(Dal minuto 00:15:40)



... e dello speciale che RaiNews24 gli dedicherà questo pomeriggio, alle 15.30.

giovedì 28 luglio 2016

"Non stancarti di andare": attesa

Il 29 luglio 2013 veniva rapito a Raqqa, in Siria, padre Paolo Dall'Oglio.

"Non stancarti di andare" è un'opera di fantasia, ma deve davvero molto al nostro incontro, nell'ormai lontano aprile del 2007, con lui e con Mar Musa, il monastero nel deserto.

Così, per questo "aggiornamento mensile", abbiamo scelto un paio di tavole che hanno per tema l'attesa.



Perché, come tutti quelli che hanno avuto l'immensa fortuna di conoscere padre Paolo, anche noi aspettiamo il suo ritorno.

lunedì 20 giugno 2016

"Non stancarti di andare": Siria

(#WorldRefugeeDay)

Damasco:


Tel Fita:


Krak dei Cavalieri:


Prossimo aggiornamento su "Non stancarti di andare"
(Bao Publishing, 300 pagine a colori, uscita prevista a ottobre 2017):
fine luglio.

mercoledì 20 gennaio 2016

"Non stancarti di andare": prima tappa



Ecco.
L’intera storia di “Non stancarti di andare” ora sta racchiusa in questa Moleskine gonfia di scritte fitte, ripensamenti, cancellazioni, scarabocchi, citazioni, ritagli, foglietti incollati, adesivi, frasi evidenziate tra asterischi e freccine.
Cinque mesi.



Ci ho messo cinque mesi, a raccogliere tutti i pezzi e cercare il modo d’incastrarli tra loro.
Storie che si chiamano, si intrecciano, si rincorrono. E io dietro. Ad ascoltarle, seguirle, captarne gli umori.

Io in mezzo a personaggi tanto testardi e determinati da avere quasi vita indipendente dalla mia penna. Sfrontati!
Ne avevo sentito parlare, da veri scrittori, e puntualmente m’ero detta: 



E invece eccomi lì: volevo metterci una scena buffa? E quelli litigavano! Volevo lo scontro e quelli facevano la pace.
Mi è toccato assecondarli, il più delle volte. Chissà se ho fatto bene.

Ora non lo so come andrà a finire, cioè so dove mi hanno ostinatamente trascinato Maite, Iris, Ismail, Ale, Tiz, Lucio, Saul e tutti gli altri… ma non ho idea di quel che accadrà, dopo. 
Ma siccome ormai mi sono affezionata, mi butto: meglio sbagliare per eccesso, mi sono sempre detta.



Fortuna che non sono sola: ho un bel bagaglio di gente che mi guarda le spalle. Gente navigata, esperta di strade e deserti, gente da prendere per mano e lasciarsi portare e basta. Avere fiducia.





Che razza di storia è?, mi verrà chiesto, prima o poi.
Non so dire. Non sono mai stata brava con le classificazioni, con le... etichette.

So che se mi svegliavo nel cuore della notte e m’impigliavo in un pensiero, allora non c’era più verso di prendere sonno, dovevo andargli dietro e tenermelo stretto fino al mattino. Poi correre alla Moleskine e rovesciare tutto.





So che questo è un libro pieno di dubbi, un libro che mette in dubbio ogni cosa, un libro che gronda domande senza necessariamente dare conclusioni.
No, niente conclusioni. Forse solo… inizi.




So che non c’è storia che io abbia voglia – e bisogno – di raccontare più di questa.
Ogni giorno che passa me la rende più pressante, più (dolorosamente) indispensabile.







Comunque. Fin qui siamo arrivati. E ora si riparte.

Non vedo l’ora che Ste cominci sul serio a disegnare.
E perché possa farlo, sarà il caso che mi metta presto a sceneggiare queste tre centinaia di tavole.

Che non sai mai cosa può succedere, lungo il cammino.

Da qui all'uscita di "Non stancarti di andare", un aggiornamento al mese. Promesso.