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sabato 15 settembre 2018

Parigi val bene una mostra

Le Mans, Parigi, Matera, Nantes, Tours, Quimper, 
Lucca, Bruxelles, Roma e Saragozza.

Questo il programma delle nostre trasferte lavorative da qui a Natale.
Fiere, festival, librerie e fumetterie che ci accoglieranno 
per presentare e dedicare i nostri libri, vecchi e nuovi.

Tranne in un caso: Parigi.

Parigi, da qualche tempo, ha in serbo per noi sempre nuove sorprese:
- ottobre 2015: finalisti al Grand Prix Des Lecteurs du Journal de Mickey 
con Violette autour du monde (Viola Giramondo)
- ottobre 2017: Le Port des Marins Perdus (Il Porto Proibito)
vince il Prix BD de l'Académie de Marine
- settembre 2018, questo:





E' l'invito all'anteprima di una mostra che unisce archeologia e fumetto
Per mostrare come la nona arte possa appropriarsi delle scoperte archeologiche per raccontare le sue storie, tra finzione e realtà.

E perché mai questo invito?

Semplice: perché 
una delle tavole esposte al Louvre è tratta da Il Porto Proibito.

Eccola:


Così, domenica 23 settembre saremo al Louvre, in avanscoperta,
prima che l'esposizione apra al pubblico, 
da mercoledì 26 settembre al 1 luglio del prossimo anno.

E grazie a Giacomo, che ha prestato al Museo la tavola 
che appartiene alla sua collezione privata :-)!!


Questo però ci impedirà di essere contemporaneamente 
ad Asolo, al Teatro Duse,
per la cerimonia di premiazione del Premio Segafredo Zanetti,
che vede il nostro Non stancarti di andare tra i tre finalisti.


Ma, grazie alla generosità del festival e di Michele Foschini che ci rappresenterà,
saremo un pochino anche lì,
sempre in bilico tra due o più dimensioni,
a dimostrazione che le storie sono ponti tra mondi
e davvero sanno portarti lontano.

venerdì 6 aprile 2018

Il Porto e Orlando in mostra a Como

Al Chiostrino Artificio, dal 7 al 22 aprile.
"Il Porto Proibito" e "Orlando Curioso":
schizzi, illustrazioni, tavole, materiale preparatorio.
Inaugurazione domani, a partire dalle 17.00.


Tutte le info qui:




















domenica 4 marzo 2018

Fumettisti a zonzo

Ci sono gli scacchi di Lewis del British Museum di Londra 
che hanno ispirato "Macchia Nera e la vacanza a scacchi".
C'è il Sahara di "Topolino e il grande mare di sabbia".
C'è la Grecia remota che tiene prigioniero Zio Paperone ne "L'isola senza prezzo".
C'è il Canada del foliage apparso in "Viola Giramondo".
C'è la Thailandia de "Il Porto Proibito" e c'è la Siria di "Non stancarti di andare".
Fumettisti a zonzo è un carnet di frammenti: 
raccoglie una selezione di schizzi-disegni-acquerelli dai nostri viaggi per il mondo, 
in rigoroso ordine cronologico: 
viaggi che hanno finito per influenzare le nostre storie, che ne sono diventati il set, 
che hanno ispirato vicende e personaggi dei nostri fumetti.
Syusy Blady ha firmato l'introduzione.

Potete trovarlo per la prima volta a Cartoomics
dal 9 all'11 marzo, a Fiera Milano Rho
allo stand Comic Art Store 
(che metterà in vendita anche qualche tavola di "Non stancarti di andare"). 

Ne esistono due versioni:
un'edizione speciale a tiratura limitata che ha la stessa faccia di un vero carnet, con tanto di elastico e fascetta... e che potete preordinare qui:


E un'edizione "regular", identica alla prima in tutto, tranne che per la copertina, questa qui: 



Saremo a Cartoomics per dediche, disegni, timbri 
su Non stancarti di andare, Il Porto Proibito, Orlando Curioso
allo stand Bao Publishing

e su Fumettisti a zonzo
allo stand Comic Art Store

nei giorni di venerdì 9 marzo e domenica 11 marzo
nei seguenti orari:

11.00-13.00: BAO PUBLISHING
14.00-16.00: COMIC ART STORE
16.00-18.00: BAO PUBLISHING

Inoltre, si parlerà di Fumettisti a zonzo venerdì 9 marzo alle 14.00 in Agorà 2 .




venerdì 20 ottobre 2017

Reportage (filosofeggiante) di una premiazione a Parigi

Forse potremmo cominciare dal Siam. In fondo, è proprio lì che inizia Il Porto Proibito.
Potremmo cominciare da una casacca di velluto nero con decorazioni akha comprata una notte di gennaio 2008 a Chiang Mai… e rimasta da allora in attesa del “momento giusto” per essere “inaugurata”. 
Ma sarebbe una luuuuunga storia.

Quindi andiamo subito al sodo, alla mattina di lunedì 16 ottobre 2017Come accade piuttosto di frequente da un paio di anni a questa parte, abbiamo un aereo per Parigi.
Stavolta, però, ad attenderci non è uno dei tanti festival di fumetto o una mini-tournée di dediche in libreria. Stavolta c’è di più.


Il tempo di fare un salto veloce in albergo per adattarsi all'occasione speciale – che, per una, vuol dire rinunciare per qualche ora agli amati jeans e, per l’altro, mettersi la cravatta – e poi di nuovo in metro verso la destinazione finale: place Joffre. 
Praticamente, sotto la torre Eiffel.


Ma che diavolo ci fanno una happyhippy peace&love e un barbuto obiettore di coscienza davanti alla sede della Scuola Militare della capitale francese?


Un mesetto fa avevamo avuto occasione di fare due chiacchiere in proposito col nostro amico Claudio, il montanaro. Qui:


Certo che, una cosa è dirlo, un’altra è essere lì in fila per le ispezioni di sicurezza.

E intanto ci raggiunge Frédéric Mangé, editor di Glénat e responsabile di Treize Etrange, la collana che ha adottato il Porto (e l'autore della foto qui sotto).


Il nostro bagaglio? Un sacco di storie in lavorazione, un po’ di impaccio da “cosa ci faccio io qui??” e qualche linea di tensione. Niente di troppo pericoloso: ci lasciano passare.

L’addetta al controllo documenti ci accoglie con un “Oh, les lauréats! Bienvenue! Félicitations!” e ci indirizza verso l’Amphiteatre Foch, dove avrà luogo la cerimonia di premiazione.


Poltroncine rosse, un viavai di teste bianche, militari con stellette.  
Abbiamo posti riservati non lontano dal palco.


Il libretto blu della Séance Solennelle de Rentrée de l’Académie de Marine dedica un’intera pagina al nostro graphic novel e alle motivazioni del riconoscimento che stiamo per ricevere.

L’ammiraglio Alain Coldefy apre la cerimonia dicendo che, quest’anno, le opere esaminate per l’attribuzione di medaglie e menzioni sono state ben 605.


Il primo chiamato è il vincitore del Gran Prix (e ha un sacco di cose da dire al microfono).  
Ci tremano un po’ le ginocchia, al pensiero di aprir bocca davanti a siffatta platea.

Ma quando tocca a noi, per il Prix BD, è chi ci premia a parlare: del Porto, di come lo abbia colpito, di quanto lo abbia sorpreso ed emozionato. 
E ci mette in mano due medaglie col veliero (una a testa!) e due “involtini” col nastrino blu.


Siamo tra i premiati più giovani (e meno formali), ma nessuno ci fa sentire fuori posto. Anzi, a cerimonia terminata, quando ci si riversa fuori dall'anfiteatro verso il cocktail nell'edificio accanto, è tutto un venirci a cercare e complimentarsi e parlarci del viaggio sulla Last Chance, con le sue tempeste e le sue albe. Per dirci che quel viaggio, quei personaggi, sono stati consigliati e regalati: a figli, nipoti, amici.


Pensiamo alle tante avventure che devono aver vissuto dal vivo, questi anziani ammiragli, questi collezionisti di esperienze di navigazione; a quante storie potrebbero avere loro, da raccontare a noi. E ci onora, essere entrati per un poco a far parte delle loro vite sulle onde, noi “terrazzani” nati e cresciuti in pianura padana.


Intanto Fred Mangé ci conferma che anche in Francia Le Port des Marins Perdus è arrivato alla quarta tiratura, guadagnandosi il posto di titolo più venduto della collana Treize Etrange. Beviamoci su! :-)


Champagne come piovesse… e invece ci sono ben 26 gradi in questa serata d’ottobre parigino. E il tempo per quattro passi da soli, prima di cena, fino alla torre Eiffel. 

E’ il momento di chiamare casa (che significa “bimbi coi nonni” e “CASA editrice”): 
Ehi, ci hanno dato due belle medaglie! Fa un certo effetto.  

E insomma, ci sta anche una foto con la torre dietro, ché mica ti capita tutti i giorni, una cosa così.



E poi crediamo sia finita lì: di emozioni ne abbiamo avute a iosa! 
Domani facciamo semplicemente presenza in una fumetteria del 14° arrondissement:


Chi si aspetta quattro ore ininterrotte di dediche e gente in attesa prima del nostro arrivo?
Si siedono, si raccontano, ridono, si commuovono. C’è chi ha preso il libro perché ne ha sentito molto parlare, chi ha atteso di potere incontrare gli autori e abbinare le facce ai nomi, chi lo ha amato tanto da volerlo regalare. C’è un marinaio che l’ha scoperto in Accademia e lo fa dedicare alla moglie, perché possa tenerle compagnia mentre lui sarà sui mari.


Ci sono Philippe, Yvette, Amélie, Pierre, Marion, Claude, Jean-Pierre, Filipe, Michel, Eric, Alfred, Raphael, Claudie, Elizabeth, Xavier, Louise, Timothée… e ancora Arthur, Jean-Marc, Stépane, Simon, Gaetan e Franck… e ognuno si porta via il suo Porto, e lo porta lontano, e lo porta altrove.
E così altri lettori conosceranno Abel e s’innamoreranno di Re e faranno il tifo per Nathan. 
E la storia ricomincerà, e si farà più forte e sfaccettata. Ognuno ci entrerà e ci metterà del suo, e la renderà più grande.


E noi restiamo lì, stanchini e inebetiti quando Bulles de Salon, alle 20.00, chiude i battenti. Le facce incredule di chi non si capacita bene dell’onda che lo ha travolto e si trova un po’ spaesato… e immensamente felice. E sorride, se pensa che c’è stato un tempo, un tempo non troppo remoto, in cui questo libro non lo voleva nessuno.

La sensazione è che tutte le cose, prima o poi, finiscano per trovare il proprio posto, il proprio momento.
Ci vuole pazienza. E fiducia. E il sorriso non guasta.

Così, torniamo alla casacca thai di velluto nero con decorazioni akha, quella che alla fine il suo senso l’ha trovato.

E ci viene un grazie, ma un GRAZIE enorme, oceanico proprio, a Cate e Michele di BAO, che quel 24 aprile 2013, alle 16.41, ci scrissero:

“Grazie del progetto. E’ bellissimo. Quando venite a parlarne con noi in redazione?”

Innescando tutta la serie di mirabolanti avventure che ci ha portati fin qui.


(tra i più recenti lettori del Porto c'è Gaspare, che ne scrive così:)