Da ieri sera “Il Porto Proibito” è un libro vero tra
le nostre mani: possiamo guardarlo, aprirlo, toccarlo, sfogliarlo, annusarlo,
accarezzarlo.
Fa un certo effetto
pensare che gli ultimi due anni di lavoro e di cammino, tanto intensi (più una
vita di altre cose precedenti), siano concentrati in questo oggetto blu, di una
bellezza davvero disarmante.
Cosa c’è nel “Porto”?
Quarzo, grafite, carta
(tanta), pietre dure tibetane comprate la sera del 31 maggio, un concerto degli Altan sotto il diluvio, mozziconi di matite in bottiglie del latte, lacrime (q.b.)…
Partenze, aeroporti, esplorazioni,
sudore, suole consumate, km macinati a piedi e su auto a noleggio, biberon,
ciucci di Boots, Portsmouth &
Chatham Historic Dockyards, stanchezza, sonno, pannolini, Cornish pasties, Fish&Chips e Sausage Rolls, curiosità,
vento in abbondanza, candele accese, sabbia, fari, scogliere, gabbiani, pub, vele, bandiere, alberi, coffe e autentici
cannoni, i primi passi di Mickey proprio sul ponte della HMS Victory, maglie a
righe, acquarelli, penne e pennarellini, altre matite, altra carta (tanta)…
British bookshops,
internet cafés, vecchi negozi marinareschi e polverosi, la salita alla Smeaton’s
Tower (cuore che batte forte fortissimo!), Plymouth (ovunque!), pioggia (generosa), acquisti di libri introvabili
in Italia grazie ad Amazon…
Poesie poesie poesie, romanzi
romanzi romanzi,
bottoni della Royal Navy pescati su e-Bay,
un fischietto da nostromo (funzionante), amici, una bussola (non
sempre funzionante... ma perdersi può essere bellissimo), unghie rosicchiate, altre lacrime (q.b.)…
Grafite grafite grafite,
pennarellini, gomma, polvere, starnuti, altra carta (tanta, tantissima),
cartoncino Schoeller (una fortuna), pennello spazzagomma, riga, squadra, scotch,
mani nere, inchiostro per stampante…
Cartoni, canzoni,
abbracci, risate, carezze, film girati e immaginati, pirati scalmanati (no, non
è un libro di pirati!), travestimenti, CD consunti, commozione, piedini che
crescono, mani che imparano a scrivere, gratitudine (a ondate!), parole nuove, parole inglesi, legno
(tanto), plastica colorata (q.b.), tesori in carne ed ossa…
Follia (più di un
pizzico!), attese, un vecchio cappello da carabiniere trasformato in copricapo da ufficiale di Marina inglese, attrezzi vari, dita incollate, carta assorbente (a rotoli), vaschetta di plastica con tintura,
corda (km), pazienza (a vagonate), impazienza (altrettanta: “Papà, ma quando
metti le vele??”), bozzelli, bigotte, boccaporti e mille altri dettagli non
necessariamente inizianti con la “b”…
E poi, certo, ci siamo
noi:
questi due, + i due che non si vedono.
Tutto questo c’è, nel
“Porto”, e molto altro ancora.
Lo scoprirete, se avrete
voglia di salire a bordo.
Intanto, se vi va, potete sfogliare
le prime 25 pagine del libro (su 312!), grazie a questa preview:
Oppure dare un’occhiata a
360° alla primissima copia arrivata in redazione, qui:
Oppure ancora, scoprire
cosa abbiamo raccontato in anteprima a quelli di Orgoglio Nerd, qui:
Nel frattempo, prima
ancora di essere pubblicata in Italia, questa storia sta già veleggiando verso
Spagna e Francia: le auguriamo buoni venti, mare favorevole, lunga navigazione
e tante belle emozioni. Come quelle che stiamo provando noi in questi giorni, e
per le quali non finiremo mai di ringraziare abbastanza Caterina & Michele di
BAO!